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PROGETTO

Nel ventre della Ca’ Granda:
i sepolcreti dell’Ospedale Maggiore
di Milano. Secc. XV-XVII

In the bowels of the Ca’ Granda:
the burial chambers of the Ospedale Maggiore in Milan. XV-XVII Centuries


In occasione dell'avvio dei lavori di consolidamento e di recupero della cripta della chiesa di S.Maria dell’Annunciata dell’Ospedale Maggiore di Milano, coordinati dal dott. Paolo Galimberti (Dirigente Responsabile del Servizio Beni Culturali della Fondazione IRCCS "Ca' Granda Ospedale Maggiore Policlinico"), sono state rinvenute tracce consistenti di sepolture umane collettive. Si tratta dei resti dell’antico sepolcreto ospedaliero, che rappresenta uno straordinario e raro archivio biologico, considerata la natura e l’antichità dei reperti scoperti, in grado, da un lato, di colmare almeno in parte la grave perdita delle collezioni anatomiche conservate a inizio Novecento nel Museo di Scienze Naturali, dall’altro di contribuire all’avanzamento degli studi paleo antropologici, paleo patologici e paleo genetici sulla popolazione residente nell’antico Ducato di Milano tra la fine del Medioevo e la prima Età Moderna.
In parallelo, Francesca Vaglienti e Cristina Cattaneo, ideatrici e referenti del progetto, sono impegnate da oltre un triennio nella registrazione e nell’analisi di una fonte documentaria pressoché inedita e molto ampia, a livello cronologico e di contenuti, che traccia l’andamento demografico e la storia medica della popolazione di Milano dal 1452 al 1801. Si tratta del Fondo Atti di Governo, Popolazione Parte Antica, Registri dei Morti di Milano, conservati presso l’Archivio di Stato di Milano, che sinora, anche in considerazione dell’enorme mole di dati e della mancanza di strumenti informatici adeguati, sono stati oggetto di consultazioni parziali di carattere erudito o statistico, ovvero mirate a indagare fenomeni istituzionali e sociali specifici e cronologicamente limitati.
Le registrazioni, in realtà, offrono una messe di informazioni, dirette e indirette, assai più articolata e complessa e, dal punto di vista della storia della medicina e del pensiero scientifico, pressoché inesplorate.
Lo studio preliminare degli anni 1452-1453, 1459, 1474-1475, 1480, 1483 e 1485 (per un totale di oltre 15.000 casi repertoriati) sta consentendo di evincere un quadro ben delineato dell’andamento della mortalità per sesso, fasce d’età, zone urbane, con risultati talvolta sorprendenti. La precisione dei referti ha inoltre permesso di mappare le patologie, dalle più diffuse (ascessi, asma, rachitismo, infezioni alle vie respiratorie e ginecologiche, idrofobia, tubercolosi, sifilide, affezioni neuropsichiatriche ecc., oltre alla peste e al tifo) alle meno frequenti (intossicazioni, malattie muscolo-scheletriche, infezioni urinarie, cancro, gotta, lebbra, gozzo ecc.).
Congiuntamente, i resti umani del sepolcreto dell’Ospedale Maggiore offrono un campo di indagine straordinario per antichità dei reperti e per coerenza logistica: una stima approssimativa per difetto valuta a circa 500.000 il numero di salme di pazienti ospedalieri deposte entro il recinto del nosocomio tra il 1473, quando la Ca’ Granda iniziò la sua attività assistenziale, e il 1695, quando si chiuse ufficialmente il periodo delle sepolture intramuranee. Nonostante i periodici ordini di svuotamento, infatti, il sepolcreto ospedaliero non è mai stato completamente bonificato e di fatto ci si è trovati innanzi a centinaia di sepolture collettive secondarie, simultanee e differite, con ampi rimaneggiamenti e differenti livelli di stratificazione.
Lo studio di questi resti consente di recuperare informazioni che aprono la via a un settore di ricerca medica innovativo, fornendo dati all’epigenetica, che esamina le modalità con cui i geni interagiscono con l’ambiente, alla tossicologia, alla farmacologia e alla biomedicina, orientata ad analizzare l’epoca di insorgenza e le modalità di diffusione e di evoluzione di alcune importanti malattie, come quelle infettive, epidemiche, articolari o il cancro. In parallelo, la patocenosi, determinata anche da carenze e/o cattive abitudini alimentari e igieniche, il sistema di controllo della salute pubblica ideato dai Visconti e inaugurato dagli Sforza, la ricostruzione dell’attività dei presidi ospedalieri e degli effettivi medici e paramedici operanti in città, della loro formazione, il rapporto tra uomo e ambiente, con l’individuazione delle aree urbane più densamente popolate e/o più insalubri, dei pericoli, accidentali o meno, in cui incorrevano gli abitanti di Milano e sobborghi, rendono paradossalmente viva l’immagine di una metropoli in pieno sviluppo economico e sociale, attraverso un caleidoscopio di microstorie individuali.
Nella fase attuale, il progetto prevede di:

  • Proseguire nell’esame dei registri del Fondo Popolazione P.A. sino al 1494, integrando le informazioni con altri fondi dell’Archivio di Stato di Milano e dell’Archivio Storico dell’Ospedale Maggiore di Milano, nelle sezioni ancora inedite di interesse. La documentazione oggetto di studio potrebbe così essere, oltre che debitamente repertoriata e indicizzata, preservata in formato digitale secondo criteri condivisi con le competenti amministrazioni, onde consentirne, in un secondo tempo, la pubblica fruizione per via informatica e telematica.
  • Effettuata una prima serie di sopralluoghi per individuare l’area e la natura effettiva del sepolcreto ospedaliero e, laddove possibile, mappare, delimitare e preservare le zone di scavo, garantire efficacia nel recupero, nel pre-consolidamento, nella conservazione, nell’analisi antropologica e paleo patologica dei resti e nella loro valorizzazione culturale; individuare, in stretta collaborazione con il responsabile del Servizio Beni Culturali dell’Ospedale Maggiore, le fonti documentarie necessarie a contestualizzare storicamente i reperti; coordinare le azioni complesse di analisi paleo patologica dei reperti; ricostruire l’andamento demografico e dello stato di salute nonché l’assetto paleo patologico della popolazione milanese di XV-XVII secolo, ma anche coordinare collaborazioni internazionali in settori avanzati della ricerca scientifica, come l’immunoistochimica, la genetica, l’immunologia e la proteomica, che verrebbero a disporre di un eccezionale materiale di studio (sepolture ospedaliere) nell’individuazione di determinate patologie, soprattutto infettive, non riscontrabili macroscopicamente sullo scheletro.


At the beginning of the consolidation and recovery of the crypt of the church of S. Maria dell’Annunciata of the Ospedale Maggiore in Milan, coordinated by dr Paolo Galimberti (manager of the Cultural Heritage Service of the Foundation “Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico”), remarkable traces of collective human burials have been found. They are the remains of the old burial chamber of the hospital, which represents an extraordinary and rare biological archive. The nature and the antiquity of the biological material, on the one hand, does overcome, at least partly, the major loss of the anatomical collections preserved at the beginning of the XX century in the Natural Science Museum; on the other hand, they will contribute to the advancement of paleoanthropological, paleopathological and paleogenetical studies dealing with the population living in the ancient Dukedom of Milan between the end of the Middle Ages and the beginning of the Modern Age.
Francesca Vaglienti and Cristina Cattaneo, the authors of the project, have been working for more than three years to record and analyse documentary and unpublished sources, with a broad chronological range and various contents, tracing the demographic trend and the medical history of the Milan population from 1452 to 1801. The Fondo Atti di Governo - Popolazione Parte Antica, Registri dei Morti (Books of the Dead) of Milan, preserved in the State Archives in Milan, until now have been partially examined from an erudite or statistical perspective, also because of the huge amount of data available and the lack of a suitable information system, or in order to investigate chronologically limited institutional and social phenomena.
The records, in fact, provide a great amount of information, both direct and indirect, all of them articulated and complex, and, as far as the history of medicine and of scientific thought is concerned, still unexamined.
The preliminary study of the years 1452-1453, 1459, 1474-1475, 1480, 1483 and 1485 (for a total of 15.000 indexed records) allows us to sketch the trend in mortality according to sex, age, urban zones. The results are sometimes surprising. The accuracy of the reports has allowed us to map the pathologies, from the most diffused (abscesses, asthma, rickets, infections of the respiratory system and gynecological infections, hydrophobia, tuberculosis, syphilis, neuropsychiatric diseases etc., as well as plague and typhus) to the less frequent (intoxications, musculoskeletal disorders, urinary tract infections, cancer, gout, leprosy, goitre etc.).
At the same time, the human remains discovered in the burial chamber of the Ospedale Maggiore provide an extraordinary field of research to measure the antiquity of the biological materials and their spatial distribution: the number of the patients’ corpses placed within the enclosure of the hospital between 1463, when the Ca’ Granda began to operate as an institution in behalf of the poor, and 1695, when the period of the burials within the hospital walls officially ended, is estimated to be approximately 500.000. The hospital’s burial chamber was never completely emptied although they were repeatedly ordered to do so. As a matter of fact, hundreds of secondary collective burials were found, simultaneous and stratified, which had undergone various readjustments and had been placed at different levels.
The study of these remains allows us to collect information opening the way to an innovative sector of medical research, providing data to epigenetics (examining the ways through which genes interact with the environment), to toxicology, pharmacology and biomedicine (directed to analyse the onset, diffusion and evolution of important diseases, such as epidemical and articular infections or cancer). At the same time, the pathocenosis, also caused by deficiencies and/or bad eating habits and hygiene habits, the system of control of the public health devised by the Visconti and inaugurated by the Sforza, the reconstruction of the activity of the hospitals, of the permanent doctors and paramedics operating in the city, of their training, the relationship between man and environment, the detection of the most populated urban areas and/or the most unhealthy, of the dangers, accidental or not, the inhabitants of Milan and its suburbs could run into, all these data paradoxically mirror the image of a city in full economic and social development, through a kaleidoscope of individual micro-histories.
Currently, the project intends to:

  • Continue examining the registers of the Fondo Popolazione P.A. until 1494, completing the acquired information with other funds of the State Archives in Milan and the Historical Archive of the Ospedale Maggiore in Milan, as for the still unexamined sections of our interest. The documents to investigate should be not only registered and indexed, but also preserved in a digital format according to criteria shared by the appropriate administrations, in order to allow, later, the public use, through information and telematic services, of the results.
  • After a first series of inspections, locate the area and the real nature of the hospital burial chamber and, where possible, map, delimit and preserve the excavation areas, guarantee the effectiveness of the recovery, the pre-consolidation, conservation, anthropological and paleopathological analysis of the remains in order to increase their cultural value; detect, in close collaboration with the manager of the Cultural Heritage Service of the Ospedale Maggiore, the documentary sources needed to provide the materials with a historical context; coordinate the complex procedures of paleopathological analysis of the materials; reconstruct the demographic trend and the state of health as well as the paleopathological structure of the population in Milan in the XV-XVII centuries, but also coordinate international collaborations in advanced sectors of the scientific research, such as immunohistochemistry, genetics, immunology and proteomics, which will use extraordinary materials (hospital burials) to identify certain pathologies, most of all infective ones, impossible to find out through the examination of the skeletons.

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